“Beati coloro che ti hanno visto e si sono addormentati nell’amore” (Sir 48,11).

“Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro” (Mt 17,12).

Il Signore ci invita ad amare per entrare nella beatitudine della vita in Dio e riempie la nostra storia di innumerevoli segni per essere guidati nell’amore, ma per riconoscerli è necessario uno sguardo di fede.

Dice il Signore, tuo redentore, il Santo d’Israele:
“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare” (Is 48,17).

È’ venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie” (Mt 11,19).

L’agire di Dio resta nascosto e misterioso e facilmente può essere giudicato assente per l’autonomia che ha dato al creato e per l’amore con cui segue le creature; ma chi si innamora della sua presenza intravede ovunque la sua azione.