“Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli” (Is 61.10).

Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo” (Lc 1,48).

Non c’è cuore umano che non passi per le angustie di una vita misteriosa, infettata dal male; ma chi crede, perché si affida totalmente al Padre e vive alla ricerca della sua presenza, sperimenta una pace intima che vince qualsiasi angoscia.

“Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia” (Ez 34,16).

Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Rm 5,10).

“Quando ha trovata [la pecora perduta], pieno di gioia se la carica sulle spalle” (Mt 15,5).

Che meraviglia è scoprire che la nostra sete di Dio è il frutto del suo instancabile amore.