“Ho posto le radici in mezzo a un popolo glorioso, nella porzione del Signore è la mia eredità” (Sir 24,12).

“Predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà” (Ef 1,5).

A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome” (Gv 1,12).

Il mistero del Natale di Gesù rivela l’incredibile evento dell’incarnazione: Dio si fa uomo perché noi possiamo diventare suoi figli.

“Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8).

Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: “Che cosa cercate?”. Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?” (Gv 1,38).

L’esperienza di fede genera una comunione con Dio che purifica dal male.