Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo (2Cor 12,9).

“Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena” (Mt 6,33-34).

Quando scegliamo la debolezza del fidarci di Dio accade il miracolo della pace intima.

“Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina: vi ho promessi infatti a un unico sposo, per presentarvi a Cristo come vergine casta” (2Cor 11,2).

“Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome” (Mt 6,9).

La preghiera è un dialogo intimo che nasce da una relazione d’amore con Dio, riconosciuto Padre. Si giunge a una simile confidenza attraverso un esercizio costante e una guida illuminata dalla parola di Gesù.